TOMBE FEMMINILI: LA TOMBA 58 C DI VALLE PEGA
SALA 6
La tomba 58 C di Valle Pega (350 a.C.) è stata inserita all’interno del percorso della mostra “Se gli uomini non trAmano…lo fanno le donne” per il carattere prettamente femminile del corredo.
Il ricco corredo della tomba 58 presenta alcuni elementi che rimandano ad un ambito prettamente femminile e fanno presupporre che l’individuo sepolto fosse una illustre e ricca donna spinete. La tomba, riportata in luce nel 1956, faceva infatti parte del cosiddetto “dosso C”, un gruppo poco numeroso di tombe contraddistinte da corredi funerari di grande pregio, forse appartenuti a membri eminenti dell’antica società spinete.
Accanto al ricco servizio da simposio con scene di palestra sul lato B del cratere (23), sulla kylix (21), sullo skyphos (44), sulla oinochoe (43) o con episodi legati al mito, come la lotta tra Arimaspi e Grifi sul lato A del cratere (23) e nella cimasa di candelabro (35) raffigurante Ercole, tutti oggetti che denotano la profonda adesione da parte della defunta alla cultura greca, sono gli oggetti (45) e (47) che più di tutti rimandano al mondo muliebre. Il vaso con coperchio (47) è una lekane, un contenitore per gioielli o piccoli oggetti, spesso utilizzato come dono nuziale, chiaro segno distintivo della donna maritata. Il coperchio presenta due scene nelle quali alcuni personaggi femminili si accingono ad acconciare e a vestire due giovani donne sedute su una sedia ricurva e adornate da orecchini e da una fascia per capelli. La kylix (45) presenta invece una fanciulla ed un erote.
Ma più d’ogni altra cosa ad attrarre l’attenzione è la corona d’oro (22), a lamina ornata da foglie d’edera e vite con pendente centrale a forma di testa di Gorgone e teste di divinità femminili con corna alle estremità, prodotto etrusco realizzato presumibilmente nelle botteghe orafe di Felsina, antico nome di Bologna.
I monili accompagnavano la donna abbiente non solo durante la vita terrena ma anche dopo la morte, con lo scopo di onorarla. Per queste occasioni si realizzavano oggetti come questi, quasi sempre di lamina aurea stampata, molto vistosi ma assolutamente poco funzionali, destinati ai funerali e alla sepoltura.
In alto: Tarquinia, Tomba dell’Orco I.
Particolare
Chiara Ballerini
BIBLIOGRAFIA
BERTI F., "La tomba 58 C di Valle Pega e il suo corredo" in Baldoni D. (a cura di) Due donne dell’Italia antica, Catalogo della mostra, Palazzo Bellini, Comacchio, 17 luglio 1993 – 30 settembre 1994, pp. 48-53
COEN A. Corona Etrusca, Viterbo 1999
GUZZO P. G., "Considerazioni e ipotesi sul diadema della tomba" 58 C di Valle Pega in Baldoni D. (a cura di) Due donne dell’Italia antica, Catalogo della mostra, Palazzo Bellini, Comacchio, 17 luglio 1993 – 30 settembre 1994, pp. 54-55